È lo slogan della campagna informativa istituzionale contro l'uso delle droghe promossa dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’anno 2011.
Protagonisti degli spot sono i giovani ai quali si vuole trasmettere il messaggio che l’uso di droga, qualsiasi droga, reca a chi ne fa uso un danno irreparabile, che la droga distrugge i rapporti interpersonali, e che fare uso di droghe distrugge il mondo dei giovani e quello di chi gli sta vicino.
La campagna cerca di rovesciare l'immagine della droga come scorciatoia per il piacere e la felicità, e di affermare che, oltre a essere distruttiva, porta anche a un forte peggioramento della qualità di vita, della stima di sé e della considerazione da parte degli altri. Proprio per questo lo spot televisivo, che è l'elemento di maggior visibilità della campagna, pone il protagonista di fronte all'alternativa tra una felicità illusoria e avvelenata e la realtà di una ragazza semplice e vera.
Testo tratto e adattato da http://www.governo.it/backoffice/allegati/62399-6584.pdf
"Questa campagna - ha detto Carlo Giovanardi Sottosegretario di Stato alla Presidenza dei Consigli dei Ministri- ha come obiettivo quello di far capire come la droga si presenta", cioè come una bella donna, "e cosa sia in realtà: un mostro. Per la prima volta in Italia assistiamo a una diminuzione nell'uso di sostanze. Questo dimostra che iniziative come questa servono molto".
LESSICO
slogan – n.m. ingl. inv. frase pubblicitaria che accompagna il lancio di un prodotto o esprime un’idea
spot – n. m. ingl. inv. breve filmato pubblicitario.
recare – v. trans. causare
rapporto – n.m. legame che unisce due o più persone.
rovesciare – v. trans. voltare sottosopra, capovolgere; mettere all'esterno ciò che è interno
scorciatoia – n.f. strada meno importante, che è più breve della principale; mezzo per raggiugere più rapidamente uno scopo.
Nella frase dello spot “Non ti fare, fatti la tua vita” vediamo due regole dell’imperativo:
Primo caso: “Non ti fare”
- Il comando negativo – divieto o una proibizione – nell’imperativo si esprime nella 2° persona singolare (tu) con l’avverbio non seguito dall’infinito:
“Non parlare!”; “Non ti muovere!”.
- Per le altre persone si usano le forme dell’imperativo e del congiutivo presente (congiuntivo esortativo) precedute sempre dall’avverbio non: “Non parli!”; “Non parliamo più”; “Non parlate!”; “Non vengano!”.
Secondo caso: “fatti la tua vita”
Come sappiamo, di norma, i pronomi di forma atona ( mi, ti, lo, gli, la, le, ci, vi, li, le, (loro)) si collocano prima del verbo e si dice che sono proclitici.
Tavolta, però, i pronomi di forma atona devono essere posti dopo il verbo: diventando allora enclitici e si uniscono al verbo formando un’unica parola. Ciò succede, ad esempio, quando questi pronomi sono complementi di un infinito “Ho bisogno di vederti”, di un gerundio “Non vedendoti arrivare, mi sono preoccupato” e di un imperativo “Datemi ancora un po’ di tempo”.
Infatti, quando è accompagnato da pronomi, l`imperativo si costruisce così:
- Con "tu", "noi", "voi" il pronome si mette dopo il verbo e forma con esso una sola parola.
Esempi: “Devi scrivere questa lettera, è urgente, scrivila subito!”
“Dobbiamo scrivere questa lettera, è urgente, scriviamola subito!”
- Con le forme di cortesie (Lei-Loro), invence, il pronome si mette prima del verbo;
Esempi: “Deve scrivere questa lettera, è urgente, la scriva subito!”
“Mi diano una spiegazione!”
- Con i verbi dare, fare, stare, dire, andare nella 2° persona (da`,fa`, sta`, di`, va`), seguiti dai pronomi o dalle particelle "ci" e "ne", raddoppia la consonante del pronome o dalle particelle.
Esempi: “Dimmi la verità!" Dimmela, per favore!”
“Fa`la spesa, falla subito!”
“Va`alla stazione, vacci appena puoi!”
- P.S. “Quando arriva Mauro, dagli le chiavi dell`ufficio.” Attenzione con il pronome "gli", la consonante non radoppia!